Gli ambienti chiusi, come le abitazioni, possono contenere numerose fonti di inquinamento. Materiali da costruzione, vernici, mobili, detergenti e prodotti per la pulizia rilasciano sostanze che, in assenza di un adeguato ricambio d’aria, si accumulano. Tra gli inquinanti più comuni vi sono composti organici volatili, acidi, basi, polveri, muffe e allergeni: sostanze che possono diventare un rischio per la salute, soprattutto per i bambini e le persone più sensibili.
L’importanza del ricambio d’aria
Aprire regolarmente le finestre è una delle azioni più efficaci per ridurre la concentrazione di inquinanti. Il ricambio d’aria diluisce le sostanze nocive, riduce l’umidità e previene la formazione di muffe. È consigliabile arieggiare gli ambienti durante e dopo attività come la pulizia, la cottura dei cibi o l’uso di prodotti chimici. L’impiego di cappe aspiranti in cucina contribuisce a limitare l’accumulo di inquinanti derivanti dalla combustione.
Scelte consapevoli per ridurre l’inquinamento domestico
Prima di acquistare mobili, materiali edili o prodotti per la pulizia, è utile leggere attentamente le etichette e verificare la presenza di certificazioni che attestino basse emissioni di sostanze nocive. Evitare di miscelare prodotti chimici, specialmente quelli contenenti candeggina o ammoniaca, è fondamentale per prevenire reazioni pericolose. In caso di ristrutturazioni, è preferibile optare per materiali a basso impatto e arieggiare frequentemente i locali.
Azioni quotidiane per un ambiente più salubre
Alcune abitudini possono contribuire a migliorare la qualità dell’aria in casa. Evitare di fumare negli ambienti chiusi riduce l’esposizione a sostanze dannose. Pulire regolarmente i filtri dei condizionatori e utilizzare l’aspirapolvere con stracci umidi aiuta a rimuovere polveri e allergeni. Le piante, sebbene spesso indicate come purificatori naturali, non hanno un impatto sull’inquinamento indoor. Le informazioni fornite non sostituiscono il parere del medico. In caso di sintomi persistenti o dubbi, è necessario consultare un professionista sanitario.