L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato il rapporto sul consumo degli antibiotici nel 2023, mettendo in luce il preoccupante aumento del 5,4% rispetto all’anno precedente. Il consumo complessivo di antibiotici per uso sistemico, sia pubblico che privato, ha raggiunto le 22,4 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti. L’incremento risulta particolarmente allarmante se si considera il trend in diminuzione osservato nel periodo 2013-2021.
Uso inappropriato degli antibiotici è un problema di non poco conto
Il rapporto Aifa ha evidenziato che l’aumento dei consumi si accompagna a un incremento delle prescrizioni di molecole ad ampio spettro, nonostante il maggior rischio di generare resistenze microbiche. L’Italia si colloca ancora al di sotto dell’obiettivo del 65% di prescrizioni di antibiotici appartenenti al gruppo “Access”, raccomandato dall’Unione europea. Si è osservata una disomogeneità regionale, con consumi più elevati nelle regioni del Sud rispetto a quelle del Nord e del Centro.
Incremento dei consumi di antibiotici si riflette sulla antibiotico-resistenza
I dati mostrano un aumento della antibiotico-resistenza per diversi microrganismi. L’Escherichia coli, responsabile di forme di diarrea potenzialmente gravi, ha visto un incremento della resistenza alle cefalosporine di terza generazione, passando dal 23,8% nel 2021 al 26,7% nel 2023. Anche la Klebsiella pneumoniae, che causa infezioni delle vie urinarie, presenta una resistenza alle cefalosporine di terza generazione in leggero aumento, raggiungendo il 55,2% nel 2023. I dati evidenziano la necessità di un uso più consapevole e appropriato degli antibiotici per contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti. In caso di problematiche persistenti, è necessario contattare il proprio medico di base o gli specialisti di riferimento per una valutazione approfondita e un trattamento adeguato.